Il bello che c’è: preservare l’architettura storica per viverla.

Come ristrutturare una casa vecchia: restauro conservativo di una vecchia casa di paese in Alta Langa
Restauro conservativo di una vecchia casa di paese in Alta Langa. Facciata in pietra con ballatoio.

Cos’è il risanamento conservativo? E come recuperare i muri in pietra?

La conservazione della cultura materiale è una pratica, ma anche un’esperienza dell’anima. Questa premessa rende il viaggio della ristrutturazione molto più bello e aiuta ad affrontarne le insidie.

Ma come ristrutturare una casa vecchia? Di cosa parla questo post:

Ristrutturare per intero un immobile antico, o anche solo “vecchio”, è un’operazione difficile. Bisogna affidarsi a esperti del settore per essere certi di non cadere in errori rovinosi per l’immobile stesso e per il portafoglio. Oltre che per non incappare in problemi amministrativi o in sanzioni.
Il risultato vale il viaggio perchè a monte c’è molto altro. C’è un percorso di conoscenza e di passione verso la cultura materiale che è lì a ricordarci da dove veniamo. Questa è frutto di una “selezione” operata dalla storia delle comunità, l’esito di una forgiatura di cui non si può non avere rispetto e ammirazione. E anche curiosità!

Inoltre, importantissimo, il restauro delle tipologie edilizie tradizionali, e quindi il recupero dei materiali locali, realizza l’armonia perfetta tra casa e paesaggio.

Cascina-tra-i-vigneti-di-Barolo-e-La-Morra
Cascina tra i vigneti di Barolo e La Morra. Architettura e paesaggio sono in armonia.

Ristrutturazione filologica e aderenza all’originale: cosa vuol dire?

Oggi le amministrazioni incentivano il recupero e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente e gli architetti prediligono ristrutturazioni filologiche e conservative, cioè coerenti con l’impianto e l’aspetto originale dell’immobile.
Cosa vuol dire?

Il risanamento conservativo e restauro si fa per riportare all’antico splendore l’immobile: per consolidare e ripristinare, ma anche assicurare la funzionalità della struttura, quindi inserendo gli impianti utili alla destinazione d’uso e, infine, eliminando eventuali elementi estranei
Rimandando agli esperti del settore per approfondire l’argomento, in generale si può dire che:

  • si opera su un patrimonio esistente (sia che si tratti di risanamento conservativo o di ristrutturazione edilizia).
  • si fa dove si può accertare la preesistente consistenza del fabbricato (perchè senza queste prove la ricostruzione filologica dello stato originario è messa in dubbio).
  • si fa individuando quelli che sono i connotati essenziali dell’immobile. Cioè si ricostruisce com’era e dov’era rispettando l’identità strutturale dell’immobile e la volumetria originale.
Come ristrutturare una casa vecchia: esempio di rimaneggiamento di una vecchia cascina.
Esempio di rimaneggiamento di una vecchia cascina: alla porta originale è stata sostituita una porta in ferro più larga, manipolando l’estetica della facciata.

Per ristrutturare una casa vecchia importante è recuperare la struttura originaria. I rimaneggiamenti avvenuti nel corso del tempo, che hanno snaturato l’aspetto e talvolta anche la funzione dell’edificio, vengono eliminati, andando a ricostituire le parti rovinate e distrutte. Per questo motivo è essenziale fare una ricostruzione precisa di ciò che era preesistente.

Quando invece è necessario o possibile allontanarsi da ciò che esisteva in origine, il progetto dovrebbe rendere evidente e visibile il confine tra ciò che di antico è rimasto e la costruzione del nuovo. Con equilibrio. Questa è un’operazione estetica e costruttiva importante, sottile, che richiede preparazione, raffinatezza, umiltà: una sfida e una soddisfazione per i bravi architetti.

Diversa è la ristrutturazione edilizia che prevede, invece, la possibilità di una trasformazione della vecchia architettura, con ripristino, sostituzione o modifica di elementi.

Quali, ad esempio:

  • il cambio della destinazione d’uso
  • il frazionamento del fabbricato in più unità
  • la demolizione e ricostruzione di parti

Nonostante la maggiore libertà di intervento, o proprio in ragione di questa, agli addetti ai lavori è richiesta la stessa fine competenza: una visione estetica sull’esistente e una proiezione sul futuro. Dare una ragionevolezza estetica al nuovo che si sta progettando, nel rapporto più ampio e fondamentale con le altre architetture, il territorio e la sua storia.

Bella cascina restaurata nelle Langhe a Dogliani.

Pietre da non toccare! Il rimaneggiamento delle case in pietra e il recupero dei muri.

Nel caso delle case in pietra, poi, è utile realizzare, dove si può, un intervento di tipo conservativo. Oltre che per ragioni estetiche e di condivisione del valore che diamo alla cultura materiale, anche per ragioni pratiche: vediamo quali.

  • La pietra è un materiale pressochè eterno, ha ottima durata nel tempo
  • è resistente al calore e al fuoco
  • isola acusticamente
  • è (oggi ancora più importante) un materiale atossico, ecosostenibile e ecocompatibile.

I nostri nonni e bisnonni con estrema perizia, fatica e sacrificio hanno costruito opere murarie solide e soprendentemente belle. L’hanno fatto senza le tecnologie di oggi, e forse nemmeno la tecnica progettuale, ma tramandandosi il mestiere di padre in figlio. Noi eredi non sempre siamo all’altezza di questo patrimonio.

Fare danni è facile e frequente. Le case in pietra sono semplici e complesse. Non si riparano facilmente e, per farlo, serve un lavoro esperto e minuzioso, sartoriale, sul singolo segmento rovinato. Inoltre, bisogna considerare che la pietra è un materiale vivo, accumula e rilascia calore e deve poter espellere l’umidità.

Il degrado tipico dei muri in pietra dovuto al trascorrere degli anni è dovuto a:

  • fratture e lesioni
  • spanciamenti
  • fuori piombo
  • erosione
  • attacchi di microrgnaismi, muschi e licheni, patine biologiche e vegetazione infestante
  • umidità di risalita (dal basso) o di infiltrazione (dall’alto).
Fiori nati tra le pietre.
Fiori nati tra le pietre.

Fratture e lesioni possono essere provocate da pareti che si “staccano” perchè erano semplicemente addossate l’una all’altra o non bene “immorsate” tra loro.
Le lesioni agli spigoli della casa sono dovute a forze delle volte interne che premono verso l’esterno.
Qualsiasi dissesto e degrado va fatto valutare da esperti, soprattutto per capirne la causa che potrebbe essere un continuo cedimento del terreno, e valutare interventi di consolidamento della struttura.

I muri in pietra hanno irregolarità, tessiture diverse e vanno rispettati. Sventrare le pareti, spostarle e fare aperture a ridosso degli angoli dell’edificio, oppure usare il cemento negli intonaci impedendo il rilascio dell’umidità sono operazioni dannose, quando non sciagurate.

Buone pratiche per il restauro conservativo dei muri in pietra.

Queste alcune delle raccomandazioni quando si ristruttura una vecchia casa intervenendo sui muri in pietra esistenti:

  • In nessun caso si possono usare intonaci a base di cemento o rivestimenti con prodotti chimici impermeabili.
  • Anche intonacare i muri in pietra a vista lasciando visibili solo archi in mattoni o pietra, se non presente in origine, è da evitare. L’operazione sarebbe arbitraria, cioè un effetto “rustico” senza verità che non avrebbe a che vedere con la caratteristica specifica della casa originale.
  • Fondamentale quindi conservare anche colore e finitura del muro originale, che è stato costruito utilizzando le cave locali o le pietre raccolte sul posto.
  • Infine, va da sé che ogni caratteristica originale va conservata, come ad esempio particolari pietre decorate o forgiate per specifiche funzioni.

Il vantaggio estetico di preservare o ripristinare la pietra è indubbio: le finiture di superficie delle pareti delle case in pietra – cioè se si tratta, ad esempio, di un muro a secco o, viceversa, con malta – danno un’identità precisa alla casa.

Come ristrutturare una casa vecchia conservando i muri in pietra
Ristrutturare una casa vecchia conservando i muri in pietra: gradazioni di colore della pietra colpita dal sole.

La pietra delle Langhe, ad esempio, per citare quella tipica dei territori della mia infanzia, dona colori dal grigio azzurro all’ocra chiaro. Questo perché le malte di calce e terra impastata che si usavano una volta rendono infatti il muro di color ocra caldo, mentre l’ossido di ferro nero e blu della pietra stessa lo fa virare verso il colore freddo, creando un bel mix di gradazioni.

Inoltre, usare la pietra tipica del territorio, che ha texture particolari e colori tipici, collabora a preservare l’identità del luogo.

(Le raccomandazioni tecniche contenute nel post sono tratte dalla lettura della “Guida al recupero dell’architettura rurale del G.A.L.”. Blu edizioni 2006). www.langheroeroleader.it


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